Gelati, Digital Strategy e Cesare Cremonini | Come Vincere la Mediocrità
Perché la comunicazione e la proposta online di aziende e professionisti (siti, social) tende spesso a uniformarsi? Come si può vincere l’attrazione gravitazionale della mediocrità?
Piccolo chiarimento: nell’articolo non si intende “mediocre” come qualcosa di “scarso”, ma come qualcosa che teme di proiettarsi su una posizione “decisa”, “al di fuori della media”, “originale”, per mancanza di coraggio o semplicemente per pigrizia.
IL PARADOSSO DEI GELATAI
Il paradosso dei due gelatai è un quesito di natura logica spesso usato come critica ai sistemi elettorali bipolari (per approfondire: Il Paradossso dei Due Gelatai – Wikipedia)
Il modello può aiutarci a capire perché spesso, durante delle elezioni, candidati di fazioni opposte possano essere percepiti, sotto sotto, come essenzialmente identici (soprattutto nel sistema elettorale americano).
L’esempio
Su una spiaggia lunga 1 km ci sono due gelatai (nel nostro esempio li chiameremo Elisa e Marco). Per non farsi concorrenza, Elisa e Marco dividono la spiaggia in due zone e si pongono al centro di esse, risultando così a 500 metri di distanza l’uno dall’altro. In questo modo ogni bagnante non deve percorrere più di 250 metri per prendere il gelato.

Marco decide di avvicinarsi un po’ verso il centro della spiaggia nel tentativo di sottrarre ad Elisa una parte dei clienti che si trovano a metà strada tra i due chioschi (cioè quelli che si trovano nella ZONA 2). I bagnanti della ZONA 1, sebbene dovranno fare qualche metro in più, troveranno comunque sempre più “conveniente” il chiosco di Marco.

Elisa deciderà a sua volta di avvicinarsi al centro, nel tentativo di opporsi alla mossa di Marco. Se la distanza dagli estremi non è eccessiva, il processo si ripeterà fino a quando i due chioschi si ritroveranno praticamente uniti al centro della spiaggia. Con la ZONA 2 (quella della sovrapposizione) sempre più larga, e le estremità (ZONA 1 e ZONA 3) sempre più scoperte.

In politica
Questo processo rispecchia chiaramente quello che spesso è il comportamento dei politici durante le elezioni: i due gelatai rappresentano le coalizioni di destra e di sinistra, che, per avere più voti (vendere più gelati), tendono a indirizzare il loro programma politico verso posizioni centriste. Inoltre, sempre restando nella metafora, i “politici-gelatai”, pur di guadagnare consensi al centro (la parte più “ampia” dell’elettorato), sono disposti a correre il rischio di perdere il voto delle persone che si attestano su posizione più estreme; i più “moderati” all’interno delle zone 1 e 2 saranno disposti a fare qualche metro in più (snaturarsi) e a dare il proprio voto a chi non rispecchia appieno le loro idee, i più estremisti, invece, preferiranno l’astensione.
E LA TUA PROPOSTA?
Spesso, nella realizzazione e nell’impostazione dei comparti digitali di aziende e professionisti (sito web, social, comunicazione online) si assiste a un fenomeno simile a quello del paradosso dei gelatai: si decide di rinunciare all’originalità per dare un senso di sicurezza immediato a chi entra in contatto con il nostro brand… “spostiamo verso il centro” la nostra offerta e la nostra comunicazione per essere subito riconoscibili ma, allo stesso tempo, ci precludiamo la possibilità di emergere in maniera decisa; ci precludiamo la possibilità di trovare la nostra vera identità e di emergere rispetto ai nostri competitor.
COME COMBATTERE “L’ATTRAZIONE” VERSO IL MEDIOCRE
Trovare la ricetta (e le “forze”) per non essere attratti verso il calderone della “mediocrità” non è facile. Sicuramente, alcune delle strategie da mettere in atto potrebbero essere:
– Non farsi vincere dall’ansia di essere tagliati fuori quando siamo convinti che stiamo lavorando bene (tradotto in parole povere: perseverare).
– Evitare di accaparrarsi l’attenzione del pubblico semplicemente scimmiottando le mode del momento, sia nella comunicazione che nella formulazione dell’offerta dei nostri servizi.
– Privilegiare la creazione di contenuti e servizi di qualità, basati sulle reali esigenze del nostro target e che siano in grado di resistere nel tempo e di generare valore effettivo.
– Tenersi sempre aggiornati; cercare di capire se un trend è semplicemente una moda passeggera o se vale la pena approfondirlo in tutti i suoi aspetti.
– Soprattutto: trovare e mantenere il nostro Tone of Voice e la nostra “visione”.
Sta forse qui il parallelismo più interessante con il paradosso di Holting. Costruirsi un’identità che possa guidare il nostro agire e che definisca i valori che vorremmo trasmettere a collaboratori e clienti è la cosa più difficile (ma efficace) da fare.
UNA CITAZIONE DA CESARE CREMONINI
Spesso, “tenere” il sentiero ci salva; soprattutto se il nostro è un progetto a lungo termine.
Prendo in prestito (riadattandole leggermente per esigenze di chiarezza in lettura) le parole di Cesare Cremonini che, al di là del fatto che lo si apprezzi o meno come compositore e musicista, è senz’altro un artista che ha sempre avuto un percorso coerente ed è sulle scene da un quarto di secolo (Qui trovi l’intervista completa a Cesare Cremonini sul canale Youtube di Gianluca Gazzoli):
“…nella vita a volte andare fuori pista significa andare dritti… cioè, quando la cornice culturale si sposta, quando il parere comune, le mode, trasformano e spostano questo cerchio in cui dovresti essere sempre al centro per avere successo, ma è impossibile, allora a quel punto tu devi andare dritto, perché tanto la cornice culturale poi torna e in quel momento ti torna tutto indietro.
…
…quando la cornice culturale si sposta, il discografico, il manager, l’impresario, l’industria, non dicono mai “vai dritto”; dicono “Vai, segui!” perché loro, per primi, stanno solo seguendo… perché è questo che succede. Io sogno un’industria discografica, un’industria dell’intrattenimento e della cultura che, come dire, aiuta a governare questa cornice. Invece la cornice si sposta e noi siamo sempre a inseguirla, e questo fa sì che molti artisti, come dire, vengono lanciati nell’iperspazio per seguire questa cornice che si sposta e poi appena torna indietro si sono persi. Mentre se tu vai dritto, se hai delle cose da dire certo, un tuo un tuo sguardo sulle cose, allora conviene veramente andare dritto. Si fa un po’ più fatica. È molto doloroso alle volte, perché vedi gli altri avere successo e tu no… e dici: “ma perché? Eppure so cosa sto facendo”… poi quando torna indietro, è li che tocchi più generazioni”.
Ecco, in fondo la domanda da farsi è questa: nella mia comunicazione, nel mio lavoro, sto “governando” questa cornice o la sto inseguendo?